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CINEMA & STORIA

Tempo, memoria, identità

nelle immagini del nuovo millennio

 

 

La deadline è stata prorogata al 30 settembre 2015

 

 

Il convegno sarà incentrato su una serie di riflessioni rivolte a indicare nuove prospettive di ricerca e ipotesi di lavoro inedite riguardanti il rapporto Cinema-Storia.

Dopo il grande fermento degli anni ’80 – contraddistinto nel nostro territorio da un moltiplicarsi di occasioni convegnistiche e di pubblicazioni nate sulla scia della traduzione italiana di alcuni testi chiave provenienti soprattutto dalla Francia – tornare, a distanza di alcuni decenni, a parlare di cinema e storia significa convocare una serie di prospettive e di saperi, all’epoca ancora estranei al dibattito, capaci di chiarire e approfondire ulteriormente questa cruciale relazione in cui si sostanzia, del resto, lo statuto stesso del cinema, sin dalle sue origini.

Partendo dal presupposto che nell’attuale “era digitale” non si possa prescindere da una generale riconsiderazione del terreno in cui anche le relazioni oggetto del convegno si radicano, si intende stimolare una serie di riflessioni capaci di guardare al cinema come orizzonte ibrido ed espanso, dunque quale contesto che impone di prendere in esame, anche rispetto al rapporto con la storia, ambiti mediali confinanti o non “ortodossi” come la televisione, la videoarte, la rete, i videogames.

 

 

INVIO DELLE PROPOSTE

Si prega di inviare una proposta di 300-500 parole, comprensiva di 5 parole chiave, 3-5 indicazioni bibliografiche e di una breve biografia del proponente entro il 30 settembre 2015 all’indirizzo email cinemaestoria@uniroma3.it.

Gli esiti della selezione delle proposte saranno comunicati entro il 9 ottobre 2015.

 

 

QUOTE D'ISCRIZIONE PER I RELATORI

Entro il 30 ottobre 2015:

50 € (personale strutturato)

30 € (personale non strutturato)

 

Dal 30 ottobre in poi (pagamento ritardato):

70 € (personale strutturato)

50 € (personale non strutturato)

 

Per la registrazione e il pagamento della quota, si rinvia alla pagina REGISTRATI di questo sito.

 

 

AMBITI DI RIFLESSIONE

Si privilegeranno quindi gli interventi capaci di problematizzare il rapporto tra i due termini in gioco tenendo in particolare considerazione i seguenti ambiti di riflessione:

 

  • la relazione cinema-storia come metodo con cui investigare un vasto range di categorie di film: non solo quelli incentrati su un passato più o meno remoto, ma anche quelli che, ambientati nel presente, manifestano un rapporto dialettico e problematico col passato che coinvolge in primis la questione delle identità (nazionali, culturali, di genere, politiche, ecc.); quelli che riescono a influire sull’immaginario e sulla mentalità del loro tempo, diventando agenti di storia; quelli che, rappresentativi delle abitudini materiali e dei costumi della propria epoca, risultano preziosi fonti di lavoro per gli studiosi; e infine quelli che, pur ambientati nel presente, offrono spazio di riflessione su una “microstoria” materiale e quotidiana in cui la storia brucia i tempi ed irrompe nell’oggi (Baudrillard);

 

  • cinema e storia come ripensamento e superamento delle Storie del Cinema tradizionali alla luce di un universo iconico globale e profondamente ibridato che obbliga a interrogarsi se non sia necessario ragionare in termini diversi dalla storia di “lunga durata” e da quella basata su alcuni slogan e stereotipi da “manuale”;

 

  • la rappresentazione della storia come dimensione critica, tra “fine della storia” (Fukuyama) e, dopo gli eventi dell’11 settembre 2001, traumatico ritorno alla realtà;

 

  • la rappresentazione della storia come immaginario (Ferro) e come mito (Rosen), ma anche come atmosfera;

 

  • la rappresentazione della storia come “controstoria”, ovvero come ipotesi controfattuale o “storia virtuale” (“What if?”);

 

  • la rappresentazione della storia come “antistoria”, cioè quale retroproiezione di una forma di scetticismo e disinganno nei confronti del presente e del futuro;

 

  • la storia come configurazione anacronistica: è il modo “eretico” di guardare alle relazioni tra immagini e storia indicato da Georges Didi-Huberman. Tale prospettiva, mentre conferma la necessità di allargare l’orizzonte cinematografico a un più estensivo ambito di cultura visuale, pone l’accento sull’intima “esuberanza”, “complessità”, “sovradeterminazione” delle immagini stesse, costringendo a ripensare i rapporti cinema-storia nel quadro di una costruzione della memoria;

 

  • dai «fatti di Storia» ai «fatti di Memoria» (Ricoeur): il cinema come “luogo” della memoria (individuale e/o collettiva), cioè come spazio ideale in cui attivare una dimensione «che non è il tempo delle date» (Bloch) e che piuttosto, ammantata spesso di nostalgia – ora con valenze conservatrici e negative, ora più problematiche (Boym) – depura il passato della sua esattezza umanizzando e riconfigurando incessantemente la storia medesima;

 

  • l’immaginario digitale tra memoria e storia (Burgoyne);

 

  • la riconsiderazione delle storie, delle pratiche e dei saperi cinematografici attraverso il filtro femminista e di gender (dinamiche e contesti di produzione e fruizione concentrati soprattutto sulla spettatorialità femminile, nonché sul ruolo delle donne negli apparati produttivi e distributivi; intreccio fra il pensiero genealogico foucaultiano e quello prodotto nell’ambito delle teorie femministe; intersezioni fra dispositivi tecnologici, sociali, culturali, sessuali ecc.);

 

  • dalla Official History alla Popular History, dal cinema d’impegno a quello d’evasione: la relazione cinema-storia come occasione per restituire un ruolo nevralgico a quel tipo di opere che, a causa di un condizionamento ancora legato all’idea di “impegno” anche nei confronti della ricostruzione del passato, tradizionalmente è stato escluso dalla canonica categoria di “film storico” (Landy, O’Leary);

 

  • la verifica, sul piano delle audience, dell’esperienza di ricezione del film storico, in tutte le sue possibili declinazioni;

 

  • la storia negli altri ambiti dell’audiovisivo: dalla televisione alla videoarte;

 

  • la storia nei videogames;

 

  • la storia nella fotografia;

 

  • l’impiego di tecnologie digitali nei metodi quantitativi al servizio di un’interpretazione più ampia dell’orizzonte cinema-storia.

 

 

LINGUE UFFICIALI DEL CONVEGNO

Italiano, inglese, francese

 

 

 

 

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